Il concept nasce dalla volontà di mettere in relazione contesto urbano e nuovo spazio pubblico attraverso un linguaggio architettonico anticonformista, nasce proprio da una deformazione del terreno, come “origami” generati da questa deformazione.
È il terreno a scomporsi e ad accettare nelle sue fratture la nuova architettura per il Museo del 20esimo secolo. Sono le fratture generate da questo processo a diventare architettura e quindi i nuovi edifici per il Museo del 20esimo secolo. Si tratta di un’architettura bassa e in parte scavata che ridefinisce lo spazio urbano rispettando e preservando i monumenti storici e ambientali già presenti definendo un profilo nuovo in grado di integrarsi all’interno del Kulturforum senza cancellarne le visuali più importanti.
Tuttavia è anche attraverso il contrasto e la rottura degli standard che il progetto intende comunicare con il “paesaggio urbano” del Kulturforum. Un paesaggio, questo, che da agricolo ha assunto le caratteristiche moderne di un denso spazio urbano. Così il progetto di questo concept parte dalla “terra” e prosegue nel suo sviluppo di architettura contemporanea e anticonformista.