Non una architettura, ma un sistema.
L’ambito del Progetto identifica un perimetro di connessione tra presenze storiche di interesse artistico-culturale e architetture di rilievo di eccellente qualità, la piramide Cestia , le mura aureliane, Il cimitero acattolico, il monte testaccio e L’ edificio delle poste , sapiente architettura del Razionalismo Italiano del maestro Adalberto Libera.
In questo contesto la leggerezza compositiva, un gesto creativo, una cerniera, una mediazione formale che non vuole competere con le architetture sopra citate. Un progetto che non si sottomette, ma dialoga con il contesto elevando qualitativamente se stesso.
Il progetto all’interno di esso vi è una realtà frammentata e spontanea che ha compromesso la qualità urbana di questo ambito priva di rapporto con la città stessa. Il progetto per Testaccio prende avvio dalla necessità di riconoscere i valori dell’intorno e metterli in connessione.L’ambito di progetto si configura come un elemento di connessione tra i rioni Testaccio, Ripa e San Saba. Il sito diventa un sistema di piazze e verde fruibile che collega monte testaccio al parco della Resistenza e piazza testaccio a piazza Santa Maria Liberatrice.
Il pensiero che c’è dietro il progetto è di offrire un ventaglio di opportunità di socializzazione ed eventi che possano trasformare un luogo in una città nella città.
La grande pensilina su via Marmorata che definisce l’ingresso principale del parco e il nuovo intervento, raddoppia, rivisitandola, la pensilina dell’edificio delle poste di Adalberto Libera, esempio di grande maestria dell’architettura razionalista.
L’area dei laboratori di artisti e artigiani e il parco, entra ancora di più nel merito dell’idea di città aperta, evidenziando la natura differenziata e la permeabilità fisica e visiva dei cortili che definiscono gli spazi esterni del progetto.
IL nuovo parco verde, integrato alle attività artistiche , artigianali e sportive con una sapiente integrazione nella gestione , nella qualità dei servizi rivolta a tutte le fascie di età, rende questo progetto una sorta di riconciliazione e di ritrovato senso civico , potrebbe essere comunicato con l o slogan “sensibilizzare per crescere”.
Le scelte architettoniche, che approfondiscono il sistema dei moduli costruttivi, sono frutto di uno studio che mira ad un intervento ad impatto zero, attraverso materiali e tecnologie ecologiche ma soprattutto autosufficienti, atte a migliorare il benessere psicofisico dei fruitori.
Non semplici involucri per attività, ma “Contenitori di vita”.
La genesi progettuale è stata quella di frammentare le cubature in moduli ospitanti studi di artisti e di artigianato, integrandoli in un complesso unitario che comprende non solo gli ambienti interni ma anche il disegno del parco, aprendo il progetto a diversi e variegati momenti di aggregazione.
I laboratori godono di una vista sul verde e di indipendenza, giovando di massima concentrazione e creatività.
Le zone delineate dalla griglia compositiva sono spazi a disposizione di mostre per artisti, ma anche di momenti di contatto con il pubblico dei plessi scolastici, che può sfruttare queste aree per attività didattiche e di avvicinamento ad ogni forma di espressione creativa.
Anche gli artigiani hanno la possibilità di divulgare arti e mestieri, entrando a contatto con i giovani e tramandando loro il proprio lavoro.
La proposta progettuale tende a riprogrammare il territorio utilizzando un processo costruttivo ed un utilizzo di accorgimenti energetici ed impiantistici tali da indirizzare il nuovo intervento alla massima sostenibilità ambientale.
Gli involucri opachi sono stati progettati basandosi su sistema in legno ad alta massa termica, antisismica, resistente al fuoco e fonoimpedente; integrato con un involucro trasparente ad altissima efficienza energetica e vetri speciali con rivestimento magnetronico basso emissivo e applicazioni di pellicole fonoimpedenti, che sfruttino in maniera ottimale gli apporti solari gratuiti tramite la gestione delle schermature solari, che sono la protezione dal surriscaldamento estivo. Il risultato finale sarà un sistema involucro con un altissimo livello di impermeabilità alle infiltrazioni d’aria.
Prevediamo dei laboratori energeticamente attivi, un centro sportivo con impiantistica volta all’efficienza energetica, quindi un costruito che produca più energia di quanta ne necessita; il progetto è proiettato a creare un’unica rete dell’energia derivata dalle fonti rinnovabili basato su generatori a “pompa di calore geotermica” con scambiatore orizzontale (così da interrare i tubi a bassa profondità ed evitare di incorrere nella probabilità di trovare resti archeologici) e un impianto fotovoltaico con moduli ad alta produzione, Potenza di picco 315 W l’uno, che saranno installati sulle coperture del costruito e delle pensiline previste, per costituire una comunità energetica, capace di ottenere le certificazioni già riconosciut e, dove l’energia pulita viene prodotta, accumulata e distribuita a chi fa parte della rete. Lo stoccaggio tramite gli accumulatori, anche sanitari per l’energia in forma termica, fa ipotizzare un autoconsumo gestibile fino a circa l’80% dell’energia autoprodotta, una specie di ISOLA VERDE AUTOSUFFICIENTE.
Tale traguardo è raggiungibile utilizzando i giusti prodotti per la realizzazione del pacchetto di involucro opaco, strutturato con un ossatura in pannelli in legname certificati per integrare la funzione portante del modulo, tipo XLAM. La combinazione di elementi massivi – concetto legno evoluto, unita ad elementi leggeri alternati a masse variabili fonoassorbenti e fonoimpedenti, rispondono alle tenute acustiche, termiche e sono di origine naturale, ecosostenibili, biocompatibili, quindi con una possibile potenzialità di riciclo pari al 96% e con un alto b ull’impatto ambientale.