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Raniero Botti is the founder and CEO of Sycamore. He is a IT registered Architect having graduated from La Sapieza School of Architecture with commendation.

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Stadio di Tennis Centrale del Foro Italico

Roma

2016 - 2019

Il progetto proposto rimodella l’invaso delle tribune, a seguito dell’aumento della capienza a 12.000  posti seduti.  La nuova  copertura, con l’insieme dei pilastri e delle scale di esodo, oltre a connotare il nuovo aspetto architettonico dello Stadio Centrale del tennis, partecipano al progetto del parco. Attraverso l’adeguamento delle  vie d’esodo è stato  modificato il rapporto dell’attacco a terra tra stadio e il  parco stesso.

L’idea progettuale mira a valorizzare i vincoli normativi, convertendo la presenza di un numero maggiore di scale e di vie di esodo in elementi architettonici. I percorsi di  esodo e le scale, elementi architettonici molto presenti nella composizione generale, vengono proposti mediante due diverse soluzioni; una per la curva nord ed una per la curva sud.

Nella parte della Curva Nord la composizione progettuale delle scale definisce una quinta apparentemente casuale, caratterizzando il prospetto con un movimento armonico realizzato dalle rampe delle scale diverse tra di loro sempre nel rispetto della normativa di sicurezza vigente. Quando le scale arrivano al piano terra partecipano al ridisegno del parco, il tutto sotto la copertura che si spinge oltre il limite dello stadio coprendo l’intero sistema dei nuovi collegamenti verticali.

Diversa è la soluzione per  la Curva Sud. Qui  infatti  le nuove scale, che portano dai nuovi vomitori a quota 10,95 m.  arrivano alla quota del primo piano, la cui superficie viene rimodellata ed ampliata demolendo la cubatura esistente per  far fronte alla nuova dimensione di esodo. In asse  alla  curva viene  realizzata una  grande scalinata per  raggiungere il piano terra. In questa zona, il nuovo  progetto del  parco, è frutto  di una  sintesi  tra funzionalità e attività legate allo  svago, rappresentazioni artistiche e musicali quando lo stadio non  ospita tornei  o manifestazioni di vario indirizzo.

In questo ambito, riorganizzando lo spazio dei tre campi da tennis a raso, è stata  inserita nel progetto  una  cavea di forma rettangolare  per manifestazioni artistiche, musicali e ricreative.

La grande scala che farà defluire il pubblico dallo stadio quando è in funzione,  verrà  utilizzata come tribuna per la partecipazione alle manifestazioni che si terranno nella  la cavea.

Genesi del progetto

Nella sua complessità generale, dettata non solo dalle soluzioni tecniche ma anche distributive di flussi di ingresso e di esodo nonché attività e destinazioni d’uso, il progetto è frutto di un pensiero progettuale semplice, genesi di elementi complessi, ma derivanti da una geometria essenziale, con una propria identità e riconoscibilità.

 

1. La copertura: leggerezza

2. I pilastri: snellezza

3. Le tribune: morfologia

4. Le scale: scenografia

5. La cesta: naturalistica

1. La copertura

La copertura, come accennato precedentemente, è una superficie omogenea sagomata secondo le tribune dello stadio. L’idea progettuale si ispira alla leggerezza di un foglio di carta sorretto da elementi lineari snelli in acciaio, dalla disposizione apparentemente casuale, come gli alberi di un’area boschiva spontanea.

La leggerezza della copertura e la snellezza dei pilastri definiscono sia lo spazio interno dello stadio sia quello esterno. In pianta, la geometria rettangolare della copertura segue la stessa matrice geometrica utilizzata per il progetto del parco. Una forma archetipica che si integra, senza disturbo, nelle sagome delle strutture sportive del Foro Italico.

L’idea portante del progetto della copertura è stata quella di non limitare la stessa alla sola funzione di coprire lo stadio, ma di estendersi oltre i limiti dello stesso e includere le aree esterne del parco con funzione di:

 -coprire il sistema di esodo esterno allo stadio,

-di elemento di integrazione del progetto del parco, realizzando delle zone aperte/coperte. Queste ampie zone ombreggiate modificano il microclima nel periodo estivo, rendendo le aree di sosta e di svago molto vivibili e confortevoli.

In ogni stagione queste parti coperte saranno un valore aggiunto alla fruibilità del parco stesso.

Una lunghezza di 42 metri ed una larghezza di 25,60 è la dimensione del vuoto centrale della copertura, che verrà poi coperto con due elementi mobili per garantire, in caso di pioggia, la copertura totale dello stadio. Il progetto strutturale prevede la realizzazione di una copertura in acciaio costituita da una doppia orditura trasversale e longitudinale di travature reticolari a doppia diagonale.

2. I pilastri

I pilastri in acciaio a sezione circolare, di dimensioni variabili, sostengono la copertura. Tra gli elementi strutturali, secondo il modello sottoposto alle azioni sismiche, alcuni risponderanno a compressione ed altri fungeranno da tiranti in determinate situazioni di comportamento strutturale, tipo effetto vela sotto l’azione del vento.

Alcuni pilastri serviranno, in parte, ad integrare strutturalmente l’ampliamento delle tribune. Tutte le nuove scale saranno anch’esse ancorate ai pilastri della copertura con funzione di controventamento. La soluzione adottata ci consente di non vedere elementi di controventamento che andrebbero in conflitto con la proposta architettonica del sistema dei pilastri a spiccata verticalità. Altri pilastri in acciaio, con funzione non strutturale, verranno utilizzati come canali per servire, in parte l’impianto elettrico e speciale, alcuni per integrare i discendenti delle acque meteoriche, raccolte poi in serbatoi di accumulo.

Questo sistema complesso di integrazione impiantistica e strutturale è stato risolto dalla scelta architettonica dell’insieme di elementi verticali casuali disposti sotto la copertura, tutti all’esterno dell’invaso. Due sistemi compositivi scollegati architettonicamente tra di loro. Questo insieme di elementi, apparentemente casuali, si contrappone alle grandi alberature che circondano il parco del foro italico e rispettano la casualità di un’area boschiva spontanea.

3. Le Tribune

La conformazione dello stadio attuale è stata ampliata longitudinalmente per due principali motivazioni:

-Da una parte, per esigenze legate ai vincoli imposti dal bando, ovvero non estendere lo stadio verso la collina di Monte Mario e non impattare visivamente sul Parco del Foro Italico.

-Dall’altra, garantire le nuove sedute nell’area delle due curve, essendo queste ultime le postazioni con la visibilità migliore per uno stadio di tennis.

La struttura di ampliamento delle tribune sarà la stessa dell’esistente, ovvero gradonate prefabbricati in c.a. precompresso su struttura in acciaio con putrelle connesse con flange e piastre alle travi esistenti.

Nei quattro lati, nella connessione tra le curve e le due tribune longitudinali, sono stati inseriti dei vomitori per l’esodo, in risposta alle nuove esigenze normative. Queste grandi aperture consentono agli spettatori di avere dei traguardi visivi verso il parco, la collina monte Mario e la città di notevole suggestione, come da schemi di seguito riportati.

Le aperture ai 4 lati dello stadio delle tribune superiori offrono una percezione del luogo valorizzando la struttura stessa e la sua riconoscibilità. 

4. Le scale

Tra gli elementi di rottura rispetto alla semplicità geometrica del progetto, le grandi scalinate, poste in corrispondenza della curva sud e nord dello stadio, svolgono un importante ruolo nel caratterizzare il nuovo Stadio centrale del Tennis. Ad esse è affidato il compito di restituire un aspetto monumentale, così da dialogare con le architetture del Foro Italico reinterpretandone in chiave contemporanea la matericità e la percezione di leggerezza.

Si sintetizza la volontà di rappresentare un forte gesto architettonico e la necessità di garantire un maggior numero di vie d’esodo. Le necessità tecniche e le prescrizioni normative vengono quindi valorizzate ed esaltate.

5. La cesta

Da un punto di vista architettonico, altro elemento di caratterizzazione del progetto è la soluzione proposta per valorizzare l’invaso dello stadio, in armonia con il contesto naturalistico del parco e dello sfondo verde della collina di Monte Mario. Il volume delle tribune dello stadio viene rivestito da una pelle esterna che maschera le strutture delle tribune.

Il rivestimento, con elementi in resina e polvere di legno di diverse sezioni, verranno sagomati come si vede nelle sezioni e nelle immagini del progetto, partendo dalla copertura del piano primo, fino ad incontrarsi sul piano dell’intradosso della copertura dello stadio.

Questa soluzione ci consente anche di mascherare la parte impiantistica. L’andamento, sia della sezione verticale che di quella orizzontale curva, crea un volume armonico, idealmente percepito come una grande “cesta di materiale naturale”.

Progetti

41°51'22.9"N

12°27'27.9"E

Rome

16°

Clouds